Oggi vi raccontiamo una storia di magia, mistero e... vetrofanie.
Era un lontano marzo quando ricevemmo un messaggio dalla fantomatica Dottoressa R. — nome di fantasia, ma mica tanto — che desiderava un rebranding completo della sua attività, con tanto di restyling della vetrina.
Noi, felici e pimpanti, le comunichiamo che:
1. Facciamo il sopralluogo.
2. Una volta approvata la grafica, il tutto sarà pronto in una settimana.
Tempi chiari, clienti felici? Eh, magari.
La dottoressa ci saluta e sparisce nel nulla. Silenzio radio fino a... maggio.
Ma attenzione! Non un messaggino, non una telefonata.
Direttamente un bonifico.
Come dire: “Ciao, mi auto-inserisco nella vostra agenda incasinata di maggio come se fossimo ancora a marzo.”
Ovviamente la comunicazione parte, noi spieghiamo che non è possibile rispettare i tempi iniziali (perché spoiler: non congeliamo il tempo nei mesi in cui il cliente ci ignora) e lì si scatena il delirio.
Parole grosse, accuse degne di una telenovela sudamericana: “Impostori!”, “Inaffidabili!”,
Passata la bufera, si arriva alla bozza grafica. Lei approva tutto: design, testi, colori. Procediamo con la stampa e l'applicazione.
Finito il lavoro, ci scrive che il grigio non le piace.
Motivo? “Nella mia via il grigio si legge poco.”
(Noi: “........”)
Proposta: possiamo rifare tutto, cambiando colore (sceglie il lilla) ma con ristampa a carico suo, com'è ovvio.
Risposta? Un indignato no.
Perché nella mente della dottoressa, evidentemente, l’errore era nostro. Lei voleva una nuova vetrina, nuovo colore, nuovo design... ma gratis.
Fine della storia? Non proprio.
Alla fine, dopo litigi, messaggi allarmati e drammi degni di una soap, siamo scesi a compromessi: ristampa fatta, lilla applicato, vetrofania sistemata.
E sapete com'è finita?
Con lei che ci scrive:
"Ora mi piace! Possiamo fare anche brochure, volantini, biglietti da visita, adesivi, tappeti, tazze, pannelli solari e un murales sul soffitto?"
E noi?
Con il nostro sorriso più gentile e professionale abbiamo risposto:
"Grazie, ma abbiamo deciso di lavorare solo con chi scegliamo noi."
Perché nel delirio, sì, si può anche trovare il compromesso…
ma la pace mentale resta il nostro miglior investimento.
Alla prossima puntata di Dietro le quinte del delirio!
J.
Aggiungi commento
Commenti